Lorenzo Cavalaglio, Il danno non patrimoniale da inadempimento tra interesse del creditore e principio di solidarietà, in Giustizia civile, 1, 2023, pag. 39 e ss.
Abstract: Nel saggio, muovendo dalla critica del tentativo di applicare al danno contrattuale i limiti storicamente individuati (e in larga parte superati) derivanti dall’art. 2059 c.c., si sostiene la possibilità di risarcimento di ogni pregiudizio derivante dall’inadempimento, in virtù della corretta individuazione dell’oggetto della prestazione ricavabile dall’art. 1174 c.c. e della generale risarcibilità dei danni sancita dall’art. 1218 c.c., ma soprattutto per l’imprescindibile legame tra obbligazione e finalità satisfattiva della pretesa creditoria, che si traduce nella limpida sequenza tra mancata esecuzione del comportamento dovuto e lesione dell’interesse da essa determinato: ove questo sia non patrimoniale e deve essere risarcito. Il tutto, nell’ottica di una doverosa rilettura costituzionale dei rapporti negoziali: sono infatti i doveri di solidarietà e i limiti posti all’iniziativa privata a imporre anche in tale ambito la più ampia tutela dei diritti della persona, attraverso la conformazione del contenuto del contratto.