Enza Romano, L’interveniente in un processo, titolare di un interesse di <<mero fatto>>, può proporre ricorso in un altro giudizio?, in Diritto e processo amministrativo, 3, 2021, pag. 655 e ss.
SOMMARIO: 1. La relazione tra la legittimazione ad intervenire in un processo e la legittimazione a ricorrere in un processo diverso. Il caso della sentenza TAR Campania, Sez. Salerno, 10.2.2021, n. 363. 2. La diversa natura della legittimazione ad intervenire rispetto a quella della legittimazione ad agire. L’interesse di mero fatto come situazione che legittima la proposizione dell’intervento. 3. I presupposti dell’intervento <<adesivo dipendente>> nel processo amministrativo. 4. I poteri processuali dell’interveniente: la distinzione tra <<parte>> e <<interveniente>>. 5. L’impossibilità di ricostruire una relazione tra la legittimazione a ricorrere in un processo e la le legittimazione ad intervenire in un altro precedente, come titolare di una situazione giuridica dipendente o connessa con quella dedotta in lite da una delle parti originarie contro l’altra o da essa dipendente. 6. L’astratta configurabilità della relazione tra legittimazione all’intervento <<improprio>> in un processo e legittimazione a ricorrere in un altro. La necessità di giustificare in concreto la legittimazione ad agire. 7. La vicinitas come situazione legittimante e l’interesse a ricorrere.