Glauco Panattoni, La vicinitas è di per sé idonea a fondare la legittimazione al ricorso?, in Dir. process. amm., 3, 2022, pag. 617 e ss.
Abstract: La vicinitas ha assunto un ruolo da protagonista nel dibattito sulle condizioni processuali per la proposizione del ricorso avverso il rilascio di titoli edilizi. Questo criterio fisico-spaziale di origine pretoria, tradizionalmente impiegato nella dimostrazione della legitimatio ad causam in capo al ricorrente, è stato al centro di un contrasto giurisprudenziale relativo al ruolo svolto nell’accertamento dell’altra condicio actionis, l’interesse al ricorso. Contrasto al quale l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha cercato di porre fine, con la sentenza del 9 dicembre 2021, n. 22.
Il presente lavoro si propone di ripercorrere le principali elaborazioni della vicinitas e di svolgere alcune osservazioni sulla correttezza del suo impiego per fondare, prima ancora dell’interesse a ricorrere, la legittimazione al ricorso ovvero, detto altrimenti, per dimostrare l’esistenza di una posizione giuridica qualificata e differenziata.
Il tema in esame si presenta come un nuovo terreno di conflitto tra visione oggettiva o soggettiva della giurisdizione amministrativa, che dopo anni di quiete sembra essersi riacceso a seguito delle influenze del diritto europeo nei sistemi processuali dei Paesi membri.