Edilizia ed Urbanistica

EDELIZIA E URBANISTICA:   1. Edilizia ed urbanistica – Permesso di costruire – Impugnbilità sine die – Inammissibilità – Ragioni. 2. Edilizia ed urbanistica – Permesso di costruire in sanatoria – Impugnazione da parte del vicino e/o confinante – Onere di tempestiva attivazione -Sussiste -Decorrenza del dies a quo per l’impugnazione -Istanza di accesso -Irrilevanza -Ragioni.

1. Come correttamente rilevato nella sentenza impugnata, in tema di impugnazione dei titoli edilizi
le esigenze di tutela vanno contemperate con l’esigenza di assicurare stabilità e certezza agli atti
amministrativi, non potendo gli stessi rimanere sine die soggetti ad un’eventuale impugnativa, né
consentire che il privato confinante, attraverso l’utilizzo ad libitum dello strumento dell’accesso, possa
decidere di impugnare i relativi atti in qualsiasi momento. Il principio della certezza delle situazioni
giuridiche, particolarmente avvertito in relazione al rilascio dei titoli edilizi, determina che non si
possa lasciare il soggetto titolare nella incertezza circa la sorte del proprio titolo oltre una ragionevole
misura, considerato che l’annullamento a distanza di molto tempo finirebbe per rendere ancor più
grave il pregiudizio patito, rispetto ad opere edilizie da tempo edificate e che si confidava di poter
continuare a mantenere.
2. Come chiarito dalla giurisprudenza di questo Consiglio, condivisa dal Collegio, il vicino che
intenda avversare un intervento edilizio ha il preciso onere di attivarsi tempestivamente secondo i
canoni di buona fede in senso oggettivo, senza differire, in assenza di una valida ragione,
l’impugnativa del relativo titolo alla fine dei lavori, quando ciò non sia oggettivamente necessario ai
fini impugnatori (cfr., ex multis, Cons. Stato, Sez. IV, 28 ottobre 2015, n. 4910). A quanto esposto
deve, altresì, soggiungersi che in tema di impugnazione dei titoli edilizi rilasciati in favore di terzi,
“il principio di trasparenza sostanzia e rende effettiva la tutela del terzo attraverso il diritto alla piena
conoscenza della documentazione amministrativa, ma tale diritto rimane uno strumento che il terzo
ha l’onere di attivare non appena abbia contezza od anche il ragionevole sospetto che l’attività
materiale pregiudizievole, che si compie sotto i suoi occhi, sia sorretta da un titolo amministrativo
abilitante, non conosciuto o non conosciuto sufficientemente” ” (ex multis, Cons. Stato, Sez. II, 5
ottobre 2020, n. 5864). Ne deriva, dunque, che il dies a quo per il computo del termine di
impugnazione del permesso di costruire in sanatoria non può ragionevolmente decorrere dall’accesso
agli atti amministrativi, ponendosi la prospettazione della parte appellante in stridente contrasto con
i doveri di correttezza e buona fede, con esposizione del titolo edilizio alla possibilità di impugnazione
per un tempo indefinito o, comunque, ingiustificatamente dilatato.

Consiglio di Stato, Sezione Settima, Sentenza 14 dicembre 2023, n. 10845, in Giurisprudenza italiana, Luglio 2024, p. 1634, con nota di Giuseppe Franchina “Certezza dei rapporti e buona fede – L’impugnazione di un permesso di costruire in sanatoria, è sottoposta al canone della buona fede, essendo onere del ricorrente agire tempestivamente (dies a quo) rispetto alla percezione della lesione della propria posizione giuridica”.

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