Pasquale Addesso e Leonardo Miconi, Affidamenti diretti: la rilevanza penale è definitivamente preclusa?, in Urb. e appalti, 2, 2023, pag. 175 e ss.
Abstract: Il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36) in continuità con i decreti “semplificazione” (D.L. 76/2020 E d.l. 77/2021), ha operato una significativa semplificazione dell’azione amministrativa, in attuazione del principio dell risultato (art. 1, D.Lgs. n. 36/2023) e di una sostanziale intimazione ad “aggiudicare” rapidamente, nel segno di un sillogismo tra celerità e buona amministrazione reso necessario, altresì, per far fronte agli impegni assunti in sede unoniale ed ottenere la corresponsione dei fondi (Next Generation UE o Recovery Fund). Il presente lavoro, dopo un inquadramento generale del nuovo sistema, ricostruisce le modifiche introdotte alla disciplina degli affidamenti diretti e le ricadute sotto il versante della responsabilità penale; in particolare, si analizzerà la violazione del principio di rotazione degli incarichi e il cd. frazionamento artificioso e, in che termini, sono ancora in grado di assumere rilievo penale.
Sommario: 1. Le novità in tema di contratti pubblici. 1.2. Generalità. 1.2. La disciplina sotto soglia. 1.3. La disciplina sopra soglia. 1.4. Rotazione e territorialità. 1.5. Timing della procedura. 1.6. Il criterio di aggiudicazione. 1.7. Il collegio consultivo tecnico. 1.8. Le responsabilità degli amministratori. 2. La novellata disciplina dell’affidamento diretto. 3. Le ricadute in materia penale: turbative e abuso d’ufficio. 4. Riflessioni conclusive: depenalizzazione o nuove ipotesi di condotte di rilievo penale?