Rassegna

APPALTI: 1. -Appalti -Contratto di Appalto di opere pubbliche -Lavori addizionali effettuati dall’appaltatore extra-contratto e non previamente autorizzati -Aumento di prezzo -Possibilità -Condizioni. 2. -Appalti -Contratto di Appalto di opere pubbliche -Lavori addizionali effettuati dall’appaltatore extra-contratto e non previamente autorizzati -Arricchimento senza causa – Riconoscimento dell’utilità da parte dell’arricchito: non è necessario -Applicazione del principio del cd. “arricchimento imposto”. 3. -Appalti -Contratto di Appalto di opere pubbliche -Lavori addizionali effettuati dall’appaltatore extra-contratto -Autorizzazione del direttore dei lavori -Insufficienza. 4. -Appalti -Contratto di Appalto di opere pubbliche -Lavori addizionali effettuati dall’appaltatore extra-contratto e non previamente autorizzati -Diritto all’ aumento di prezzo o all’indennizzo -Non sussiste.

1. In tema di appalto di opere pubbliche, i lavori addizionali effettuati dall’appaltatore extra-contratto
e non previamente autorizzati (per i quali egli non ha, di regola, diritto ad aumento di prezzo alcuno
L. n. 2248 all. F del 1865, ex art. 342, comma 2) possono, eccezionalmente, dar luogo a compenso
alla quadruplice condizione che tali lavori formino oggetto di tempestiva riserva, siano qualificati
come indispensabili in sede di collaudo, siano riconosciuti come tali anche dall’amministrazione
committente e comportino un costo che, addizionato a quello dei lavori commissionati in contratto,
rientri, comunque, entro i limiti delle spese approvate (Cass., n. 29988/2020).
2.Va altresì osservato che il riconoscimento dell’utilità da parte dell’arricchito non costituisce
requisito dell’azione di indebito arricchimento, sicché il depauperato che agisce ex art. 2041 c.c. nei
confronti della Pubblica Amministrazione ha solo l’onere di provare il fatto oggettivo
dell’arricchimento, senza che l’ente pubblico possa opporre il mancato riconoscimento dello stesso;
tuttavia, le esigenze di tutela delle finanze pubbliche e la considerazione delle dimensioni e della
complessità dell’articolazione interna della P.A. trovano adeguata tutela nel principio di diritto
comune del cd. “arricchimento imposto”, potendo, invece, l’Amministrazione eccepire e provare che
l’indennizzo non è dovuto laddove l’arricchito ha rifiutato l’arricchimento ovvero non ha potuto
rifiutarlo perché inconsapevole dell’eventum utilitatis (Cass., SU, n. 10798/15; n. 11209/19). […]

Cassazione Civile, Sezione Prima, Ordinanza 24 luglio 2023, n. 22019

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