1. Il silenzio assenso costituisce una figura centrale e, in ambito eurounitario, la direttiva
2006/123/CE sui “servizi nel mercato interno” (c.d. direttiva Bolkenstein), al fine di prevenire gli
effetti negativi sul mercato derivanti dall’incertezza giuridica, anche sotto il profilo dell’incertezza
temporale, delle procedure amministrative, ha operato nella duplice direzione di limitare il regime
della previa autorizzazione (liberalizzazione), in cui il conseguimento del bene della vita non
costituisce più oggetto di potere amministrativo, come nella scia, e di introdurre il principio della
tacita autorizzazione, ovvero la regola del silenzio assenso (semplificazione), vale a dire la
possibilità di esternare la volontà provvedimentale con forme diverse dal provvedimento espresso. […]
Cons. Stato, Sezione Sesta, Sentenza 16 agosto 2024, n. 7774, in Urbanistica e Appalti n. 3/2023 pag. 739: “Le trappole delle semplificazioni: il silenzio-assenso”, di C. Commandatore