Giovanni Pesce, Diritto amministrativo e intelligenza artificiale: i problemi, in Giurisprudenza italiana, 6, 2022, pag. 1508 e ss.
ABSTRACT: In passato si riteneva che il giurista potesse tutto sommato ignorare gli sviluppi tecnologici. Autorevoli studiosi del diritto dell’informatica, come S. Simitis, affermavano negli anni 70′ del secolo scorso che la conoscenza della tecnologia per il giurista “è tanto poco necessaria quanto potrebbe esserlo la padronanza dell’arte tipografica per poter leggere”. Sulla stessa scia, un decennio dopo, anche Mario Losano sosteneva che tutto sommato il “giurista può fermarsi sulla soglia della stanza dove sono i computers”. Nel XXI secolo tutto è destinato a cambiare? Di sicuro, algoritmi e intelligenza artificiale incidono in modo significativo sulla tecnologia e diritto, di cui rappresentano uno sviluppo ulteriore e tuttora da esplorare Non sono le sole tecnologie delle quali è prevedibile un crescente utilizzo da parte della Pubblica amministrazione, che passerà inevitabilmente dalla burocrazia alla robotica. Sono, tuttavia, quelle di cui il presente lavoro intende occuparsi: con i dubbi, le incertezze e le perplessità che insorgono quando si affrontano temi nuovi in un ambito pieno di istituti e di categorie collaudate, qual è il diritto amministrativo ed il suo processo.