Ettore Battelli – Giangiorgio Macdonald, C’era una volta un’azione popolare … mai nata, in Riv. giur. dell’edilizia, 6, 2021, pag. 239 e ss.
SOMMARIO: 1. Dalle legge-ponte alla decisione del “chiunque”. 2. La successiva evoluzione giurisprudenziale: a) con le nozioni del c.d. “insediamento abitativo” e della vicinitas, l’incertezza regna sovrana. 3. Segue: b) la legittimazione ad impugnare i titoli edilizi a tutela di interessi (non immobiliari, ma) commerciali. 4. Segue c) la necessità di provare un pregiudizio concreto. 5. Dopo un pò di confusione tra legittimazione ed interesse a ricorrere, la giurisprudenza più recente inizia a fare chiarezza. 6. L’Adunanza Plenaria chiude il cerchio: la vicinitas non basta, ci vuole anche il pregiudizio specifico. 7. Brevi considerazioni su una (apparente?) contraddizione: tra la comprensibile ritrosia nei confronti delle azioni popolari ed il controllo sociale diffuso a contrasto dell’illegalità.
ABSTRACT: Traendo spunto da una recentissima decisione dell’Adunzna Plenaria, lo scritto ripercorre l’itinerario, dottrinale e giurisprudenziale, che, in mezzo secolo, ha portato alla previsione della c.d. “legge-ponte” che facultava “chiunque” ad impugnare titoli edilizi alla configurazione di tale azione popolare in termini di mero ed imprecisato ampliamento della legittimazione a ricorrere, da ultimo necessariamente da abbinare all’ulteriore condizione dell’interesse a ricorrere, derivante da un concreto pregiudizio per l’interessato.