Alessandro Natalini, Come il passato influenza la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche, in Riv. trim. di diritto pubblico, 1, 2022, pag. 95 e ss.
SOMMARIO: 1. Premessa. 2. Un avvio stentato e timoroso (1960-1980). 3. La digitalizzazione come politica occupazionale (1981-1990). 4. L’e-government nell’età delle riforme amministrative (1991-2000). 5. Il divorzio tra amministrazione analogica e digitale (2001-2010). 6. La transizione digitale “selettiva” e la pandemia (2011-2021). 7. L’influenza delle eredità del passato.
ABSTRACT: Anche guardando con ragionevole scetticismo, specie nel breve periodo, al reale impatto trasformativo delle tecnologie informatiche sulla burocrazia italiana è ormai evidente che da qui in avanti queste saranno al centro di ogni riforma amministrativa. Tuttavia per un lungo periodo gli studi sulle pubbliche amministrazioni hanno trascurato l’impatto della digitalizzazione. Solo di recente gli studiosi hanno messo sotto la lente l’innovazione tecnologica delle pubbliche amministrazioni, contando nuove parole d’ordine come quella della “amministrazione 5.0” o quella della digital-era governance. L’aspetto che si vuole evidenziare nelle pagine che seguono è che la digitalizzazione in Italia non nasce oggi, ma è l’esito di un percorso a tappe iniziato negli anni Settanta. Lo scopo di questo articolo è allora quello di ricostruire l’iter di questo processo per poi passare a capire come e in che misura le questioni che oggi sono al centro delle strategie di trasformazione digitale degli apparati pubblici sono influenzate dai caratteri del sistema amministrativo italiano e dagli eventi che hanno caratterizzato questo lungo percorso.